21 giugno 2006

...Estate...

"in bilico, tra santi e falsi dei, sorretto da un'insensata voglia di equilibrio, e resto qui sul filo di un rasoio ad asciugar parole che oggi ho steso e mai dirò..."
Il giorno più lungo dell'anno, il periodo più caldo dell'anno.
Io sto qui in mezzo a fatture, ritenute d'acconto, ammortamenti, 730, bollettini ici, stampanti che non funzionano, reti che non vanno, pen drive, bottiglie d'acqua che evaporano, ventilatori al massimo, riunioni fino a tarda sera, prove per matrimoni, video da montare, cene, partite in auricolare con il commento degli amici della Gialappa's.
Posso solo dire che fa caldo... quel caldo che ti si appiccica addoso, che non ti fa formulare una frase in mente senza sudare, che quando ti svegli la mattina ti sembra di esserti coricato da 10 minuti, che ti fa riempire il frigo di gelati e mangi solo quello.
Sarà il delirio del calore, ma sto facendo strani sogni... Due notti fa ho sognato addirittura Naveen Andrews e ieri notte c'era Gary Dourdan.
I casi sono due... o la devo smettere di farmi, o il gelato mi sta uccidendo il cervello.

13 giugno 2006

Novecento

“A me ha sempre colpito questa faccenda dei quadri.
Stanno su per anni. Poi, senza che accada nulla, ma dico nulla, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c’è ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran.
Cos’è che succede ad un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C’ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un’ora, un minuto, un istante, è quello, fran.
Oppure lo sapevano già dall’inizio, i due, era già tutto combinato: “Guarda io mollo tutto fra sette anni”, “Per me va bene”, “Okay allora intesi per il 13 maggio”, “Okay, verso le sei”, “Facciamo sei meno un quarto”, “D’accordo, allora buona notte”, “’notte”.
Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto: fran. Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ne esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale, e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi “io devo andarmene da qui”. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio....”
Alessandro Baricco

04 giugno 2006

Liguria...

5 ore per 134 chilometri.
Partenza ore 8,30 da Fossano, destinazione Laigueglia... Arrivo ore 13,30...
La Torino-Savona (parlo esclusivamente del tratto Fossano-Savona) è e sarà sempre un cantiere che però apre solo in estate, quando il traffico è all'ennesima potenza, dove a furia di cambi di corsia, restringimenti di carreggiata, curve, gallerie e rallentamenti, alla fine se vai a piedi arrivi senz'altro prima.
La Liguria, la regione più stretta del mondo, dove è più probabile trovare parcheggio a Milano che non sulla costa ligure, dove i garage nelle zone di villeggiatura costano attorno ai 50mila euro (non sono palle... chiedete!), dove le multe pioppano senza pietà, dove il mare è il più brutto (soprattutto attorno a Savona), dove tutto costa caro, dove c'è gente dappertutto, dove ha la casa mia zia...
"Venite a trovarci il 2 giugno?"
"Certo, una giornata al mare è sempre bella".
MAI PIU'
Così, per "spurgarci" un po' dallo stress sabato e domenica siamo scappati in montagna, trovando a nostra sorpresa la neve e battendo i denti la notte per il fredo... ma mi è piaciuto molto di più, meno casino a tornare, meno gente, più aria pura.