Ciak... si gira!
E fu così che domenica siamo andati a curiosare sul set del film "Inkheart", del regista Ian Softley.
Naturalmente le riprese erano nel loro giorno di riposo e sono riuscita a fare pochi scatti (non fate caso alla faccia di Antonio, non era ubriaco... giuro!), ma gli altri più suggestivi li trovate qui.
Per il resto... che dire...
Sotto una pioggia leggera (vera), neve e nebbia (finte) Entracque ha dimenticato le sue radici occitane per trasformarsi in un villaggio tedesco delle Alpi. Il macellaio è diventato un ristorante tipico («Typische Kuche»), la panetteria una libreria antica, la tabaccheria un negozio di sci.
"Inkherat", il cui costo è di "soli" 60 milioni di dollari, sarà pronto per il Natale 2007 ed è tratto da un romanzo per ragazzi della tedesca Cornelia Funke. Racconta la storia di Meggie e del padre Mo che, quando leggono ad alta voce, fanno «uscire» i personaggi dalle pagine dei libri rendendoli reali.
Leggendo qui e là ho scoperto qualche informazione utile: la troupe è arrivata in piena notte e ha iniziato a scaricare e montare. Il paese è diventato un cantiere: decine di camion e camper e mentre si gira in una via, nell’altra si montano insegne di legno già pronte per coprire quelle vere, si sistemano lungo le strade auto vecchie di 40 anni, la neve è simulata con carta bagnata, polistirolo e cotone sui davanzali, il ghiaccio con del silicone; gli operai hanno «invecchiato» i muri con cartavetro e calce grigiastra. Gli attori sono inglesi e americani, la maggior parte delle comparse di Roma: nei giorni in cui hanno girato, sono stati radunati tutti nel bar in fondo al paese, sempre a disposizione, e avevano il divieto assoluto di parlare con i cronisti.
La paga delle comparse non è male, non fosse per gli orari assurdi: per 80 euro al giorno bisogna essere disponibile dalle 5,30 di mattina al tramonto.