29 maggio 2006
20 maggio 2006
Just Like Heaven
... Le cose belle della vita arrivano all'improvviso, quando sei preso da mille pensieri, quando continui a domandarti quando avrai un po' di tempo per te, quando la smetterai di correre e ti godrai un po' di più la vita...
Poi ad un certo punto, si ferma tutto per pochi secondi, passa un'auto in lontananza e dalla radio si sente Just Like Heaven dei Cure interpretata da Katie Melua... una ventata di dolcezza, un attimo di pace. Guardi il bambino di 5 mesi che hai in braccio e che ti sorride, distogli lo sguardo e sorridi pensando che quelle poche note ti hanno portato alla mente momenti felici, pensi alla prima volta che hai ascoltato quella canzone, pensi alla persona che te l'ha fatta conoscere, pensi a tutto, pensi a niente... Poi l'auto se ne va, continua il suo viaggio e tu ritorni alla realtà.
Giuseppe continua a guardarmi, chissà che pensa. Probabilmente che sono impazzita...
Può essere... ma non mi dispiace... se poche note riescono a farmi rivivere dei bei momenti rinchiusi in qualche cassetto nella mia testa, continuerò a sognare ad occhi aperti. Nessuno mi può privare dei miei sogni.
Poi ad un certo punto, si ferma tutto per pochi secondi, passa un'auto in lontananza e dalla radio si sente Just Like Heaven dei Cure interpretata da Katie Melua... una ventata di dolcezza, un attimo di pace. Guardi il bambino di 5 mesi che hai in braccio e che ti sorride, distogli lo sguardo e sorridi pensando che quelle poche note ti hanno portato alla mente momenti felici, pensi alla prima volta che hai ascoltato quella canzone, pensi alla persona che te l'ha fatta conoscere, pensi a tutto, pensi a niente... Poi l'auto se ne va, continua il suo viaggio e tu ritorni alla realtà.
Giuseppe continua a guardarmi, chissà che pensa. Probabilmente che sono impazzita...
Può essere... ma non mi dispiace... se poche note riescono a farmi rivivere dei bei momenti rinchiusi in qualche cassetto nella mia testa, continuerò a sognare ad occhi aperti. Nessuno mi può privare dei miei sogni.
18 maggio 2006
10 maggio 2006
09 maggio 2006
Diversamente abile
Chi sono i "diversamente abili"?
La società in cui viviamo li definisce come soggetti che hanno un handicap fisico e che non rientrano nei nostri standard, che non sono "come noi".
Beh... sabato sera ho avuto modo di capire che se noi siamo abili, i diversamente abili hanno una marcia in più. L'attenzione ai particolari, il modo di gettarsi a capofitto nelle cose, il modo di trasmettere le emozioni è diverso. Noi ci fermiamo alla prima impressione... Loro scavano fino al fondo, fino a quando la tavolozza per comporre il disegno è piena di colori e non si ferma al rosso, al blu e al giallo.
Quando ci troviamo di fronte a uno di loro ci sentiamo a disagio, non sappiamo che dire, che fare, come comportarci, come aiutarli... Provate a scambiare due parole con loro e osservateli per una mezz'oretta.
Il succo della serata? Beh... mi sono sentita io quella diversamente abile.
Che cosa mi hanno lasciato? Battute, prese in giro a vicenda, sguardi, canzoni, voci e accordi.
E soprattutto sorrisi. Di quelli che scaldano il cuore, di quelli che vanno al di là delle inutili parole.
Grazie.
La società in cui viviamo li definisce come soggetti che hanno un handicap fisico e che non rientrano nei nostri standard, che non sono "come noi".
Beh... sabato sera ho avuto modo di capire che se noi siamo abili, i diversamente abili hanno una marcia in più. L'attenzione ai particolari, il modo di gettarsi a capofitto nelle cose, il modo di trasmettere le emozioni è diverso. Noi ci fermiamo alla prima impressione... Loro scavano fino al fondo, fino a quando la tavolozza per comporre il disegno è piena di colori e non si ferma al rosso, al blu e al giallo.
Quando ci troviamo di fronte a uno di loro ci sentiamo a disagio, non sappiamo che dire, che fare, come comportarci, come aiutarli... Provate a scambiare due parole con loro e osservateli per una mezz'oretta.
Il succo della serata? Beh... mi sono sentita io quella diversamente abile.
Che cosa mi hanno lasciato? Battute, prese in giro a vicenda, sguardi, canzoni, voci e accordi.
E soprattutto sorrisi. Di quelli che scaldano il cuore, di quelli che vanno al di là delle inutili parole.
Grazie.
04 maggio 2006
Credevate di averle viste tutte?
Evidentemente non avete mai visto la mia collezione di pantaloni.
Tirandoli fuori dall'armadio, mi sono accorta di averne lasciati almeno la metà nella mia ex casa. Prima o poi andrò a recuperarli.
A cosa serve tutta questa introduzione?
Beh... uno si sveglia la mattina, apre l'armadio e dice: "Toh... oggi vado a lavorare in jeans". Ecco, appunto. Riassumo la mia riflessione in due punti.
1. Trovare un paio di jeans normali (di un colore omogeneo, senza fronzoli, non strappati e soprattutto non di marca) e a moderato costo è quasi impossibile. Nemmeno più i cinesi al mercato li vendono.
2. Nella remota eventualità che riuscissi a trovarli, sono tutti a vita bassa. Ecco, io non sono proprio un figurino, ma provate voi ad andare al lavoro in bici con i pantaloni a vita bassa, senza mostrare il buco del %&lo.
A me pare impossibile, ma se qualcuno ha qualche idea, sono qui... speranzosa e fiduciosa...